Dettagli
Libro: |
Bianco & Nero |
Formato: |
14,8 x 21 (A5) |
Copertina: |
Morbida |
Pagine: |
50 |
Categoria: |
Narrativa |
Editor: |
Photocity Edizioni |
Lingua: |
Italiana |
Biografia
|
Francesca Croce
Poetessa e narratrice, nata a La Spezia, vive a Ceparana di Bolano (SP).
Ha partecipato, in ambito locale, a diversi concorsi letterari nazionali ed internazionali, ricevendo premi, menzioni d'onore, menzioni di merito, encomi speciali e segnalazioni sia per le poesie che per i racconti.
"Tre racconti Tra sogno e realtà" è il suo primo libro, composto da tre racconti inediti dove il reale e l'irreale quasi si confondono, e ci si pone una domanda: esiste il vero amore?
A questa prima opera seguirà, prossimamente, un libro di poesie.
Il suo sogno? Entrare nel cuore di ogni persona.
|
Stralci
3 Stralci
Il vero amore.
Tutti i suoi amici avevano una donna stabile nella loro vita. Lui, all’età di trentasei anni, non era ancora riuscito a trovare il vero amore. Chissà forse l’amore vero non esisteva e le persone si accontentavano.
“Certo che esiste. Devi solo cercarlo meglio. E’ più vicino di quello che credi,” gli disse una voce.
Ma chi aveva parlato? Davide guardò nella direzione da cui proveniva la voce, ma non vide nessuno.
“Vedi, non trovi l’amore perché sei troppo superficiale. Non sei riuscito neanche a vedere chi ti parla. Guarda in basso.”
(Rif. Pagina 11)
Il vero amore.
Tutti i suoi amici avevano una donna stabile nella loro vita. Lui, all’età di trentasei anni, non era ancora riuscito a trovare il vero amore. Chissà forse l’amore vero non esisteva e le persone si accontentavano.
“Certo che esiste. Devi solo cercarlo meglio. E’ più vicino di quello che credi,” gli disse una voce.
Ma chi aveva parlato? Davide guardò nella direzione da cui proveniva la voce, ma non vide nessuno.
“Vedi, non trovi l’amore perché sei troppo superficiale. Non sei riuscito neanche a vedere chi ti parla. Guarda in basso.”
(Rif. Pagina 11)
|
La lettera.
Come faceva una lettera a essere sul tavolo della cucina? Raffaello abitava da solo e non si ricordava di avere portato a casa nessuna lettera. Dunque com’era possibile che una lettera si trovasse lì? Forse si era dimenticato di avercela messa o forse era entrato qualcuno in casa. Si guardò intorno e poi controllò tutta la casa. Non era entrato nessuno. Allora non restava che la prima possibilità. La stanchezza gli giocava brutti scherzi. Erano giorni e giorni che era al computer a fare progetti di edifici. Ed alla spossatezza si aggiungeva forse anche la solitudine. Inutile recriminare, tanto valeva aprire la lettera e vedere cosa conteneva. Prese la busta e andò a sedersi sul divano in sala. “Sarà qualche bolletta da pagare,” pensò. Aprì la busta. Era una lettera scritta a mano.
(Rif. Pagina 22)
|
La corsa.
Questa volta Stefano non si limitò a pensare, ma prese la parola: “Cento chilometri? Ma è una follia. E poi io non ho intenzione di sposarmi. Devo andare a casa a finire un lavoro.”
(Rif. Pagina 35)
|