I Brusca
ferruccio alfaroli
Bortolino è un ragazzino di Vendrogno, capoluogo della Muggiasca, una località nel territorio formato dal Monte Muggio mt.1900, sovrastante la sponda orientale del lago di Como, all`altezza del Comune di Bellano. Primogenito ed unico figlio maschio dei quattro figli di Lazzaro ed Eufrasia detta Frasina. Il padre ubriacone, malavitoso, violento e vendicativo, costringe la famiglia ad una vita di stenti e maltrattamenti. Fortunatamente Bortolino gode dell`amicizia del Medico Condotto dr. Marelli e di Torpedo, l`autista della corriera che cercano di aiutare lui e la famiglia. Lazzaro si rende protagonista di un fattaccio di cronaca nera che lo costringe, con la complicità dell` amante, alla fuga in Svizzera. Negli anni il bambino è diventato un giovane musicista, apprezzato dalle platee di mezza Europa. Questa popolarità non è sfuggita a Lazzaro che torna clandestinamente in Italia, per approffittare della situazione. Non sa però, che dovrà fare i conti con il maresciallo Santo Zichichi, che comanda la Stazione CC. di Bellano, il quale negli anni non ha mai smesso di cercarlo e raccogliere prove a suo carico.
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Dettagli
Libro: |
Bianco & Nero |
Formato: |
14,8 x 21 (A5) |
Copertina: |
Morbida |
Pagine: |
319 |
Categoria: |
Narrativa |
Editor: |
Photocity Edizioni |
Lingua: |
Italiana |
Biografia
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ferruccio alfaroli
Ferruccio Alfaroli, nasce a Sesto San Giovanni (Mi) nel novembre 1948, ma vive da cinquant'anni a Bellano (Lc), un ridente Paese posto sulla sponda orientale del Lago di Como (Lario), lungo la Statale 36, che da Milano, conduce al passo dello Spluga.
Bancario in pensione, felicemente sposato da quasi quarant'anni con Marialuigia, ha quattro figli, tre femmine ed un maschio e due eccezionali nipotini.
Ha sempre desiderato dedicarsi alla scrittura, ma gli impegni lavorativi e di famiglia glielo hanno sempre reso impossibile.
Dopo il pensionamento realizza finalmente il suo sogno di sempre e comincia a scrivere.
Dapprima si dedica solo ai brevi racconti, sino a quando nasce il suo primo romanzo: "I Brusca".
L'idea era da tempo nei suoi pensieri, ma quando la mette nero su bianco inizialmente lo fa sotto forma di racconto, dal titolo "Bortolino", per destinarlo ad un concorso letterario locale.
Quando sta per consegnare il manoscritto ci ripensa. Decide che quella trama può essere di molto migliorata.
Torna sui suoi passi, abbandona il concorso letterario e riprende l'originaria intenzione.
Inserisce fatti e personaggi nuovi ed ecco nascere il primo romanzo.
Ama la lettura, la musica, soprattutto quella Classica, Sinfonica ed Operistica ed è un discreto clarinettista.
Adora il calcio, la pesca sportiva, il modellismo navale ed i propri cani.
La sua "Opera Prima", così la chiama lui, è in buona parte ambientata nei territori che circondano il Lario o che, per motivi economici , gravitano comunque sulla sua zona d'influenza.
Pur essendo un Lagheé (modo dialettale per chiamare la Gente del Lago) adottivo, ama profondamente usi e consuetudini delle popolazioni della sua zona ed è sempre alla ricerca di notizie, aneddoti e quant'altro che poi inserisce nei propri lavori.
Attualmente è alle prese con un nuovo romanzo, sempre ambientato sul lago, ma in un paese rivierasco una decina di chilometri più a sud da dove si svolge la trama de "I Brusca".
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Stralci
8 Stralci
Questa parte presenta la situazione in cui si trova la famiglia di Lazzaro Brusca.
Bortolino ha subito l’aggressione paterna, intervenendo in difesa della madre, aggredita dal bruto stravolto dall’alcool ed ora capisce di doversi sottoporre alle cure del medico.
Per non preoccupare ulteriormente la mamma, il ragazzo esce di casa fingendo di andare a scuola e, tormentato dal dolore, si dirige verso l’ambulatorio.
(Rif. Pagina 5)
Questa parte presenta la situazione in cui si trova la famiglia di Lazzaro Brusca.
Bortolino ha subito l’aggressione paterna, intervenendo in difesa della madre, aggredita dal bruto stravolto dall’alcool ed ora capisce di doversi sottoporre alle cure del medico.
Per non preoccupare ulteriormente la mamma, il ragazzo esce di casa fingendo di andare a scuola e, tormentato dal dolore, si dirige verso l’ambulatorio.
(Rif. Pagina 5)
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Il buon dottore è reduce da una visita notturna e, rincasando, viene colto da un malore.
Il Marelli, sin dalla partenza, prova una strana sensazione. Ha l’impressione che il freddo gli sia entrato nei polmoni, è scosso da brividi e deve fare uno sforzo per mantenersi calmo. Più si avvicina a casa e peggio si sente.
Capisce di avere in corso una crisi cardiaca. Lì nessuno lo può aiutare, perciò è d’obbligo riuscire ad arrivare sino al paese.
La sofferenza si accentua sempre di più. Ancora poche centinaia di metri poi è arrivato.
Gli sembrano incolmabili.
(Rif. Pagina 79)
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Dopo la lite coi malavitosi, Lazzaro, prepara la vendetta.
Già da tempo si è munito di un piede di porco, una grossa roncola, un nodoso robusto bastone ed una forca, di quelle usate per raccogliere il fieno, a cui ha accorciato il manico per renderla più maneggevole.
(Rif. Pagina 36)
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Lina è nel panico vedendo l`amante in punto di morte.
Cosa fare? Come comportarsi? A chi chiedere aiuto?: “Ma certo, Olga! Che scema sono. Olga l’infermiera! Lei sì che mi darà una mano.Basta pagarla e quella è capace di strappare i peli del culo a Belzebù durante un’orgia all’inferno”.
(Rif. Pagina 52)
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Lazzaro si incammina malgrado l`arrivo della bufera.
Ed è proprio la fretta che lo induce a sottovalutare il rischio
che corre a farsi sorprendere allo scoperto, di notte e per di più in montagna, da un forte temporale estivo.
(Rif. Pagina 202)
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Lina ha rifiutato la proposta di matrimonio e...
Con delicatezza le accarezza il seno sinistro e, mentre la bacia di nuovo, le infila fra le costole, sotto il seno che sta accarezzando un sottilissimo bisturi che le trafigge il cuore uccidendola all’istante.
(Rif. Pagina 195)
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Olga è stata rintracciata dallo Zichichi.
“Lei mi chiede se gli è rimasta una cicatrice? Il chiamarla cicatrice è riduttivo.
Gli ho dovuto dare, non ricordo bene, se trentacinque o quaranta punti di sutura esterni e non ricordo neppure quanti interni..."
(Rif. Pagina 248)
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Lazzaro è con l`acqua alla gola, ma non demorde.
Detto questo sospende immediatamente i rifornimenti richiesti, ma la decisione incattivisce ancor più Lazzaro che, freddamente taglia il dito indice della mano sinistra all’ostaggio, lanciandolo verso il Maresciallo.
(Rif. Pagina 301)
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